>>WaterCrisis – WaterCrisis

Oggi vi presentiamo i WaterCrisis, una band che fonde grunge, stoner e doom. I WaterCrisis nascono tra il 2016 e il 2017, dalla precedente formazione The Bastet. Abbandonato quel progetto, che non si prestava più a rappresentare il gruppo, Francesco Coppeta, alla chitarra, Antonio Castaldo, al basso e Caterina Salzano, alla voce, decidono di cambiare tutto. Nuovo sound, nuovi brani, nuovo genere e nuovo batterista: Roberto Godas. Insieme hanno duramente lavorato alla ricerca del loro suono che si ispira a band come Kyuss, Queens of the Stone Age e Black Sabbath. Nel 2015 la band entra in contatto con Volcano Records & Promotion, la cui affida alla band un A&R: Mirkko De Maio in fase di preproduzione, successivamente entrano in studio all’inizio del 2017 al fianco del loro produttore Alessandro Liccardo per la registrazione dell’EP omonimo, Watercrisis.

Dal comunicato stampa giunto in redazione leggiamo che:

Il sound che caratterizza l’EP e la band stessa è deciso, aggressivo, disperato. Il messaggio che la band vuole esprimere è la condivisione di un dolore, un disagio, un malessere e la forza di farsi strada attraverso la musica per liberarsene. Per salvarsi. Dire la propria, alzare la voce, imporsi, esistere, condividere uno stato d’animo nella sola maniera possibile: testi e suono.

System failure ha ascoltato con attenzione Watercrisis e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Tutto parte con Dryness e subito possiamo apprezzare il cantato sofferto e tormentato di Caterina Salzano che si accompagna con sonorità che ci portano alla mente band come Nirvana, Kyuss e Fu Manchu. Pensiamo anche a Brody Dalle e alle Hole di Courtney Love. Il sound di questa band è particolarmente irruente ed esasperato oltre che tanto graffiante. Le parole appena pronunciate sono dettate dall’ascolto di Acid Lips dove alcune suggestioni grunge/doom sono proprio ipnotiche. Rule the Flames chiude il tutto con altre sferzate sonore taglienti come lame e il cantato della lead vocalist che catalizza tanta attenzione su di sé per il suo carisma.

Sono tre tracce “sparate” e coinvolgenti quelle che abbiamo ascoltato in questo EP. Di certo questa band non è a caso con Volcano Records, una label di tutto rispetto. Se l’intento di WaterCrisis è quello di colpire ed impressionare il suo pubblico..beh..ci riesce proprio bene!! Le loro mirabolanti evoluzioni sonore che offrono tanto dirty sound non possono che essere apprezzate su System failure dove amiamo il sound “sporco” e sprechiamo spesso apologie su di esso. Quando poi il dirty sound si accompagna ad una voce come quella di Caterina Salzano, voce che ti colpisce come un lampo nella notte oscura, squarciandola, allora, ecco che nasce qualcosa degno veramente di nota. Il “sound velenoso e tossico” di WaterCrisis ci ha abbagliato subito e ci ha scosso nel profondo. Non possiamo fare altro che consigliarveli vivamente….