>>Sondag parla di BRIGHT THINGS

1)Benvenuti! E’ un piacere intervistarvi per System failure. Quali sono le vostre principali influenze musicali?

Ciao, il piacere è nostro! Direi che le influenze principali della band sono sicuramente richiamate da band come Alice in chains, Nine inch nails, Audioslave, Black stone cherry e tanti altri gruppi…

2)Come è nata in voi la passione per la musica?

Ognuno di noi suona da tanto tempo, sin da bambini direi. Non so spiegarti il perchè di questa scelta fatta in passato, ma ogni giorno ringrazio di averla fatta per la quantità di momenti meravigliosi che ci regala.

3)Potete raccontarci come nascono le vostre canzoni? E i testi?

Spesso e volentieri qualcuno propone uno scheletro di pezzo con riff abbozzati e alle prove si lavora insieme per cercare di dargli lo stampo collettivo della band. Successivamente lavoriamo ai testi e alle linee vocali adattando il tutto alla canzone, senza dimenticarci mai che struttura del pezzo e linee vocali devono avere la giusta sinergia.

4)Quando avete deciso di fondare il gruppo? Come è nato?

La band è nata a metà 2015 come duo tra me alla chitarra-voce e Riccardo Lovotti alla batteria. Già in passato avevamo condiviso molti progetti musicali insieme ( tra i quali il progetto “Edema” ), così abbiamo deciso di tornare a suonare insieme per qualcosa di diverso da tutto quello che avevamo alle spalle. In quel periodo mi capitava di sperimentare nuovi strumenti, tra i quali appunto una chitarra 8 corde, e si è deciso di provare a intraprendere una strada rock con sonorità molto più pesanti e contemporanee. Dopo poco abbiamo capito che avere altri musicisti avrebbe solo migliorato e implementato la situazione e così si sono aggiunti Marco Benedetti alle chitarre e Riccardo Demarosi al basso e alla voce principale, dando il via alla formazione definitiva.

5)Parliamo del vostro nuovo album “BRIGHT THINGS”. Come è nato?

Dopo aver prodotto un mini ep di 3 tracce all’inizio dell’anno, abbiamo lavorato sodo per cercare di dare uno stampo più solido e compatto alla band. Così dopo un po’ di mesi abbiamo guardato quello che avevamo creato insieme e abbiamo deciso che un album doveva essere registrato al più presto. Dunque a inizio estate 2016 ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo messi a registrare Bright Things.

6)Quale è la canzone di questo album di cui andate fieri?

Questa è una domanda difficilissima… ognuno di noi si sente più o meno legato a diverse parti di diverse canzoni. Ma sicuramente c’è un pezzo che che sia live che in studio ha sempre una marcia in più, ed è “Wax”.

7)Ci sono nuovi progetti in cantiere?

La priorità del momento è cercare di suonare live il più possibile e promuovere al meglio l’album appena sfornato, e nel frattempo sicuramente lavoreremo a pezzi nuovi

8)Come è il vostro concerto perfetto?

A prescindere da luogo e contesto, un concerto perfetto per noi è la situazione in cui non importa se suoni davanti a una o mille persone, ma se le persone che hai davanti sono veramente coinvolte. Vedere le reazioni di chi sta apprezzando o sta condividendo davvero con te quel momento, rende tutto molto più che perfetto.

9)Tra tutte le nazioni e i festival dove vi piacerebbe suonare un giorno?

So perfettamente che la risposta che ti sto per dare magari rappresenta un cliché, ma fare un bel tour negli States ci piacerebbe davvero tantissimo.

10)Per finire, la parola a voi…

Ringraziamo tantissimo System failure per lo spazio che ci sta dando e per le bellissime parole della recensione di Bright Things. Trovare persone che danno spazio all’underground oggi giorno è cosa rara quanto piacevole! Grazie mille ancora. Se vi siete incuriositi almeno un po’, date un ascolto a Bright Things, siamo curiosissimi di sapere cosa ne pensate!

Grazie mille di cuore ancora,
Marcello lega