Kory Walt Blek si racconta a System failure: la sua musica e il suo nuovo album Lu

1)Benvenuto su System failure. Presenta il tuo progetto musicale ai nostri lettori….

Lu è un progetto che nasce dall’idea di creare un concept album dove, tramite il personaggio di Lu, si vogliono esaltare valori quale l’amore, l’uguaglianza, la pace. Lu è un racconto epistolare, tratto dalle immaginarie lettere di Lu alla sua amata Lady Lu.

2)Ora parlaci del tuo background musicale e nomina 3 album che hanno segnato la tua vita…

I miei studi musicali partono dalla musica classica e, ad ora, studio pianoforte jazz presso il conservatorio. Sono sempre stato affascinato dalla musica rock e la composizione, che ho sperimentato da solo unendoli a quello che è il mio background classico. Sicuramente gli album più influenti per me sono: A night at the opera dei Queen, The rise and the fall of ziggy stardust di David Bowie e The dark side of the moon dei Pink Floyd.

3)Come nasce in te la passione per la musica?

La passione per la musica è sempre stata dentro di me. E’ qualcosa che va al di la di una passione. E’ come una vocazione. Qualcuno mi ha dato questo potere e mi ha chiamato per darne voce. Sono nato per fare musica, sono musica.

4)Su System failure abbiamo recensito il tuo album dal titolo “Lu”. Come è nato? E’ stato difficile registrarlo? Hai qualche particolare aneddoto da raccontare?

Lu è nato un po’ per caso. Volevo creare un prodotto che avesse un’identità, qualcosa di sostanzioso. Amo la musica sinfonica e l’idea dei concept album e del rock opera, così volevo che Lu fosse un prodotto unico e non un insieme di canzoni. Qualcosa che puoi ascoltare ripetitivamente e senza interruzioni. Ho composto. Arrangiato, prodotto e registrato Lu in circa sei mesi. Ho lavorato tutti gli strumenti singolarmente per creare un sound unico per tutto l’album e per creare la mia identità sonora. E’ stato quasi un gioco, per molti aspetti. Ho passato ore ed ore a sperimentare ogni cosa. Giocavo sugli strumenti, cercando qualsiasi spunto o suono nuovo.

5)Ci parli della cover di Lu? Ci parli anche del nome Kory Walt Blek?

Non sapevo, però, dare un volto a Lu. Avevo in mente che tipo di personaggio fosse ma era davvero difficile immaginarlo figuratamente, con tutte le piccole sfaccettature che gli avevo dato. Devo ringraziare Valeria Ercoli per lo stupendo lavoro che ha fatto con la copertina. Lei era riuscita a ricreare il mio personaggio come se fossero state dipinte tutte le note in un unico quadro. Il nome Kory Walt Blek nasce quasi per caso. Kory è un diminutivo deformato del mio nome. Walt è un riferimento a due grandi produttori e animatori cinematografici: Walt Disney E Tim Burton (il cui secondo nome è Walter). Blek invece deriva da una canzone da me scritta, ma non volevo che significasse esattamente Nero, così l’ho scritto come dizione di Black.

6)Come nasce una tua canzone. Parlaci del processo creativo…

Per lo più le mie canzoni nascono da spunti che prendo durante la vita di tutti i giorni. Amo ispirarmi a qualcosa che mi colpisce, o una parola che mi salta in mente. Mi ispiro molto alla filosofia e a diversi filosofi, ma la più grande passione è il cinema. Amo le colonne sonore, così cerco di ricrearle come musica rock. La maggior parte delle volte, parto dalla composizione della musica e successivamente scrivo il testo.

9)Se la tua musica fosse una città a quale assomiglierebbe?

Non saprei. Non credo che ci sia una città simile, ma se proprio dovessi scegliere un luogo sceglierei qualcosa di molto verde e naturale.

10)Quali sono i tuoi punti forza?

Credo che il mio punto forte sia riuscire a creare un’atmosfera magica, al di fuori del mondo e della vita. Voglio riuscire a darti la sensazione di non esistere. Devi riuscire, con la mia musica, a sentire esclusivamente la tua mente e il tuo cuore. In poche parole, voglio renderti spirito, entità, de-materializzarti.

11)C’è un filo rosso che lega tutte le tue canzoni?

La consapevolezza di essere bambino e, come un bambino, catturare ogni piccolo frammento e renderlo immortale. La consapevolezza di saper sognare in ogni canzone che compongo. E forse le mie canzoni sono dei sogni ad occhi aperti.

12)Quale è la tua massima aspirazione come artista?

La mia aspirazione è semplicemente quella di riuscire a darti qualcosa al di la della bella canzone. Non voglio essere famoso o popolare, voglio solo darti emozioni. Voglio creare la mia identità, voglio che tu sappia che quello sono io.

13)Con quale artista/band indipendente vorresti collaborare?

Beh, sicuramente vorrei collaborare con Brian May, i Muse, David Gilmour, i Rolling Stones. Avrei voluto collaborare con David Bowie. Quello si che sarebbe stato bello. Collaborerei anche con i Green Day. Sono una grande band e amo la loro semplicità.

14)In quale festival italiano o straniero sogni di suonare?

Mi piacerebbe suonare al Lollapaloosa, al Rock am Ring o al Reading & Leeds.

15)E’ stato un piacere intervistarti. Per concludere la nostra chiacchierata lascia un messaggio ai nostri lettori…

Ragazzi grazie per aver letto e aver resistito fino alla fine. Ve ne sono grato. Un grande abbraccio da me e, mi raccomando, ascoltate Lu.