>>Intervista per The Slaps

1)Benvenuti su System failure! Potete raccontare ai nostri lettori il vostro percorso artistico fino ad oggi?

Ci siamo formati quando eravamo alle superiori, a 16 anni, l’idea era quella di formare un gruppo punk, i nostri idoli erano Clash e Ramones, però fin da subito facevamo anche cover degli Strokes e ascoltavamo molta musica contemporanea. I bagni di folla al Liceo erano la soddisfazione maggiore di quel periodo, poi dopo un paio d’anni abbiamo deciso di registrare finalmente il primo EP omonimo, grezzo e tagliente, ma alcuni pezzi riarrangiati li suoniamo tutt’ora live. Da lì abbiamo iniziato a suonare parecchio in giro e a macinare più date possibile; nell’agosto 2015 il nostro batterista storico Federico Securo lascia la band, ed entra Sebastiano Facco; con lui abbiamo rimaneggiato alcuni pezzi che avevamo in repertorio e scritti di nuovi, cercando di lavorare molto di più sul sound, più ricco e avvolgente, e sulle strutture delle canzoni più complesse. Finalmente era ora di incidere il primo LP, ‘’Declaration Of Loss’’, presso il Lemon Recording Studio di Castelfranco Veneto (TV), con Edoardo ‘’Dodi’’ Pellizzari, che ci ha dato una mano anche in fase di preproduzione e che ha dato un contributo importante per definire il sound del disco. L’anno appena trascorso è stato di grandi soddisfazioni, abbiamo avuto l’opportunità di suonare in eventi importanti come Home Festival, Sherwood, Suoni di Marca e Lago Film Festival ed il 30 Novembre è uscito il disco per Dischi Soviet Studio.

2)Con chi sognate di dividere il palco un giorno? In quale festival sognate di suonare?

Un sogno sarebbe quello di aprire per i Dinosaur jr oppure per gli Strokes in un grande festival europeo come Primavera Sound Festival, Sziget o Reading Festival.

3)Riuscite a bilanciare la vostra carriera artistica con la vostra vita?

Si per adesso non abbiamo problemi, l’unico che lavora di noi è il bassista, siamo ancora studenti universitari , riusciamo a gestire i tempi e a trovare i momenti per suonare.

4)Ci parlate delle sonorità di Declaration of Loss? Come è nato questo album?

Declaration of Loss è un disco alternative rock ispirato da band anni 90′ quali Nirvana, Smashing Pumkins o Weezer e da band indie americane odierne quali Cloud Nothings e Wavves, l’album punta molto sulle chitarre che sono variegate e conducono i cambi di atmosfera con i passaggi da puliti cristallini a distorti molo pesanti, abbiamo voluto tenere la voce molto dentro al mix, a livello degli strumenti a differenza della maggior parte dei gruppi italiani. Declaration of Loss nasce dalla camera di Paolo e da un anno in sala prove.

5)Come prendono forma le vostra canzoni? E i testi?

Le canzoni di Declaration of Loss sono state prima pensate e suonate (accordi, riff e melodia di voce) da Paolo e poi rifinite e arrangiate assieme in sala prove, i testi definitivi sono stati scritti alla fine prima di entrare in studio. In studio i pezzi sono stati registrati in tracce separate, qui abbiamo anche scelto la maggior parte dei suoni e sono nate molte idee di arrangiamento, mentre le strutture definitive sono quelle adottate in sala prove.

6)Quanto è importante per voi trasmettere energia al vostro pubblico?

Per noi sul palco è fondamentale trasmettere energia. Sia perché veniamo da una ‘’formazione’’ punk, sia perché le nostre canzoni non avrebbero senso altrimenti: sono uno sfogo, un’evasione dalla quotidianità. Sempre per questo motivo un’altra cosa per noi essenziale è il ‘’wall of sound’’, il suono deve essere avvolgente e impattare, anche violentemente, sul pubblico.

7)Dove vi vedete fra 5 anni? Quali progetti avete per il futuro?

Tra 5 anni ci vediamo con almeno un altro disco all’attivo, abbiamo già molte idee che vorremmo sviluppare per un altro album, inoltre speriamo di riuscire a suonare il più possibile.

8)Un appello a tutti i lettori di System failure e un ringraziamento per la vostra collaborazione…

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