>>Intervista per The Klaudia call

1)Benvenuti su System failure. Raccontate un po la vostra storia…

Ci siamo conosciuti per strada che andavamo ancora alle superiori. tanti progetti, dolci ricordi, ancora più canzoni e concerti, 20 anni insieme nei LOVA e adesso siamo qui come The Klaudia Call

2)Quali sono le vostre principali influenze musicali?

Siamo tutti e 3 divoratori di musica. Appartenendo all’ultima generazione pre digitale, continuiamo a comprare dischi. Oltre ai nomi da voi citati nella recensione, troppi, tanti dischi ci hanno fatto battere il cuore. Senza fare però i soliti nomi se proprio dobbiamo citare influenze allora qualche nome italiano: il quasi compaesano Amerigo Verardi, Edda e Niccolò Fabi sono gli autori dei dischi che più abbiamo amato ultimamente. Poi i classici:dalla, Battisti, de gregori, Fiumani.

3)Ci parlate della genesi di The Klaudia call?

Stavamo “lavorando” al nuovo disco dei Lova, quando il cantante ha dovuto abbandonarci. Dopo un po di tempo e diverse sigarette consumate in sala prove, abbiamo realizzato che ripartire da zero era la cosa giusta da fare, mettendo in primo piano una rinnovata voglia di suonare, provando a mettere in musica tutto quello che abbiamo dentro senza filtri, difetti e storture compresi.

4)Ci parlate anche delle sonorità di questo splendido album?

Abbiamo scelto un vestito “basso, chitarra e batteria”, perché alla fine siamo un power trio ed era onesto lavorare, da bravi operai, con quello che avevamo in mano, vedendo questa cosa come un’opportunità e non un limite. Il suono lo volevamo così:grezzo, urgente, come quello che sentiamo quando ci vediamo per provare. Una cosa normalissima in America ad esempio, dove anche qui abbiamo esaltato il lo-fi dei pavement o la resa sonora povera dei Velvet Underground, ma sembra che in Italia per fare un disco rock degno debba per forza avere la batteria di Ligabue e le chitarre degli Afterhours. Una omologazione di produzione che abbiamo voluto “combattere” con questo disco.

5)Noi abbiamo scelto 120. Quale è invece la vostra preferita?

I tuoi figli li ami tutti, poi non tocca a noi scegliere le preferite ma a chi ascolta e decide in base al proprio “sentire”.

6)Di cosa parlano le vostre canzoni?E dato che ci siamo, come nascono, come prendono forma?

Le canzoni nascono da una idea individuale che poi viene condivisa ed elaborata da tutti e sono due fasi entrambi creative e stimolanti. Non sappiamo spiegare di cosa parlano le canzoni, e se lo sapessimo non lo diremmo. La musica va ascoltata e ognuno la “capisce” a modo proprio.

7)Quale è la vostra massima aspirazione come band? Con chi sognate di suonare?

Essere felici di quello che facciamo, quindi fare sempre le canzoni migliori possibili. Sperando ovviamente di allargare l’audience senza trucchi però, senza hipe, solo con la forza della musica. Speriamo di essere capaci di fare questo. Tutti i nostri artisti preferiti sono morti, però forse sarebbe bello aprire un concerto gli Smiths, se si riformano.

8)Grazie per la collaborazione. Diteci dove possiamo trovare le vostre info e la vostra musica…

Sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/theklaudiacall trovate tutte le info e i collegamenti per l’acquisto del disco in alcuni negozi di dischi e su bandcamp e per ascoltarlo lo trovate su tutti gli store digitali Bandcamp, Spotify,Itunes, ecc. i video su Youtube, grazie a voi