Intervista a Il Tempio delle Clessidre per System failure

1)Benvenuti su System failure. Presentatevi ai nostri lettori…Come si è formata la vostra band? Avete suonato in altre band prima? Insomma, raccontateci tutto…

Ciao a tutti, siamo il Tempio delle clessidre: il nome “visionario” prende spunto da una parte della suite “Zarathustra” dello storico gruppo progressive rock Museo Rosenbach. Il progetto è nato nel 2006 dall’incontro di Elisa Montaldo e Stefano “Lupo” Galifi, cantante del Museo Rosenbach appunto. La band ha subito diversi cambiamenti di line up nel corso degli anni, ma il denominatore comune di tutti i musicisti è la passione per la musica e soprattutto il rock, il progressive rock, il metal, la musica d’autore ed il folk. Da queste influenze stilistiche si è formata la nostra identità musicale, evolvendosi ad ogni album. I componenti della band hanno diverse esperienze in bands e progetti discografici di svariati generi musicali, alcuni di noi sono musicisti di professione e viviamo in diverse parti d’Europa.

2)Tra i tanti generi perché il rock progressivo? Come nasce la vostra passione per questo genere?

Elisa Montaldo: E’ stata una cosa spontanea. Ad esempio io ero appassionata di hard rock e heavy metal, ascoltavo ogni giorno musica e cercavo di ampliare la mia cultura musicale sempre di più. Quando mi è capitato di ascoltare i Jethro Tull e i King Crimson sono letteralmente impazzita e da allora il mio genere di musica preferito è il progressive rock degli anni ’70. Da lì il forte desiderio di suonare le mie composizioni con una band e di produrre un album…l’avventura progressive è iniziata per me nel 1998 e da quel giorno sono successe molte cose bellissime e inaspettate, raggiunte sempre con tanta fatica e dedizione. Chi conosce il rock progressivo sa che non è un genere “commerciale” pertanto può essere facile intuire quanto si debba lottare per farsi conoscere e trovare il modo di proporre questo tipo di musica.

Fabio Gremo: Ciascuno di noi arricchisce la musica portando gusti ed esperienze personali. Io ad esempio ho un’anima più melodica e metallara, ma la collaborazione con gli altri permette di dosare questi ingredienti nell’ottica del gruppo.

3)Parlateci delle vostre influenze musicali. Nominate tre album che hanno segnato la vostra vita…

Elisa Montaldo: “Aqualung” dei Jethro Tull, “Sabbath bloody sabbath” dei Black Sabbath, “Sacrilegium” dei Devil Doll

Fabio Gremo: “Queen II” dei Queen, “Seventh son of a seventh son” degli Iron Maiden, “Scenes from a memory” dei Dream Theater

4)Come è nato Il-Ludere? É stato difficile registrarlo? Avete trovato qualche difficoltà?

Elisa Montaldo: “il-lūdĕre” è una parola da noi inventata, abbiamo unito il verbo latino “lūdĕre” col prefisso “il”, formando così un doppio significato: da un lato il gioco, dall’altro l’illusione. Abbiamo trattato questo tema nei brani del disco in modo spontaneo e diretto: la musica è un gioco e come tale può creare delle illusioni, ma il musicista è reale e mette la propria visione della vita nelle sue composizioni: abbiamo avuto questa idea di base, ma al contempo abbiamo composto i brani in modo del tutto spontaneo. Le registrazioni sono avvenute a distanza per motivi logistici: io lavoravo in Trentino, il batterista Mattias Olsson è svedese e vive a Stoccolma. L’esperienza e l’amalgama del gruppo ci sono venute in aiuto e siamo riusciti comunque a creare un disco “vivo”, pieno di suoni e arrangiamenti ma soprattutto di melodie e atmosfere. Certo non è semplice gestire la produzione di un disco a distanza (compreso l’editing, le grafiche etc), ma ognuno di noi ha cercato di dare il meglio di sé e collaborare affinché questo nostro terzo disco venisse alla luce.

5)Quale è la traccia che preferite di questo disco dal punto di vista affettivo ed emozionale?

Elisa Montaldo: E’ una domanda difficile: il compositore si “innamora” quasi sempre dei propri brani: io compongo in modo molto istintivo, a volte cado in una sorta di “trance” e dopo aver creato la canzone mi chiedo da dove sia venuta l’ispirazione e se sarò mai capace di ritrovarla in futuro. Per quanto riguarda l’aspetto più “emozionale” il brano a cui sono più legata in questo disco è Manitou. Ho composto questo pezzo da una pura ispirazione, una visione quasi “cinematografica” di pianure infinite e canyon, dove vive la magia di storie antiche e di popoli che vivevano a stretto contatto con la Natura.

Fabio Gremo: Il mio brano preferito è Prospettive, perché rappresenta quello che intendo per evoluzione musicale: il brano si trasforma, cambia atmosfera, in un crescendo emotivo che mi inebria. E’ una traccia che si discosta un po’ dal classico suono prog settantiano… e questa cosa mi piace moltissimo!

6)Quale è la vostra massima aspirazione come band? Dove vi vedete fra 5 anni?

Elisa Montaldo: La nostra aspirazione principale è quella di riuscire a vivere con la nostra musica. Siamo ormai adulti e passando gli anni diventa sempre più difficile ritagliarsi del tempo da dedicare alla propria musica. Purtroppo al giorno d’oggi ci vogliono grandi investimenti di tempo, denaro ed energie e nonostante la grande passione che abbiamo spesso avremmo bisogno di risultati tangibili, concerti e tour, insomma…Vorremmo riuscire a suonare la nostra musica il più possibile! Tra 5 anni vorremmo vederci con altri due o tre album all’attivo e con la possibilità di suonare in tour o festival la nostra musica e avere un pubblico vasto.

7)Con quale band italiana indipendente vorreste collaborare?

Elisa Montaldo: Elio e le storie tese
Fabio Gremo: Bluvertigo (Andy in particolare)

8)C’è un festival italiano o straniero nel quale desiderate suonare?

Elisa Montaldo: Ce ne sono molti, in ambito prog ci piacerebbe riuscire a suonare al festival prog di Tokyo, al Lorelei in Germania, al Cruise on the edge in USA.

Fabio Gremo: E al Wacken Open Air!!!

9)Cosa bolle in pentola per Il Tempio delle Clessidre?

Elisa Montaldo: Per il momento ci stiamo occupando della promozione di “il-lūdĕre”: presto uscirà l’edizione limitata del vinile, contemporaneamente la casa discografica ha ottenuto la licenza per il mercato Orientale e come per i precedenti album ci saranno bonus tracks esclusive e booklet in giapponese. Speriamo poi di riuscire a organizzarci per fare un secondo tour (il primo è stato a maggio).

10)Per concludere, un consiglio a chi sta iniziando a suonare….

Elisa Montaldo: Siate sempre curiosi nei confronti della musica: ascoltate dischi, leggete biografie di artisti, provate a suonare strumenti musicali diversi, lasciatevi trasportare dai molteplici mondi che la musica può farvi vivere. Trovate la vostra strada soltanto dopo averne esplorate molte, studiate quanto basta ma soprattutto aprite le porte della percezione, perché sono quelle che permettono all’ispirazione di arrivare alla vostra mente e a creare musica.

Fabio Gremo: Non accontentatevi MAI di quel che si sente alla radio e in TV, o dei suggerimenti di YouTube… non fatevi lobotomizzare.