>>Intervista a PEAK

1)Benvenuti! E’ un piacere intervistarvi per System failure. Quali sono le vostre principali influenze musicali?

Ognuno di noi ha influenze musicali diverse… dagli Alice in chain,Nirvana, Pantera..fino ai piu’ recenti Tool a perfect circle e molti altri…

2)Come è nata in voi la passione per la musica?

Per noi la passione per la musica non è un divertimento e basta… è più un esigenza di espressione…è come se avessimo qualcosa dentro obbligato ad uscire…come tutte le persone del mondo abbiamo anche noi i nostri problemi personali, ma abbiamo la fortuna di poterli mettere fuori dalla porta nel momento in cui cominciamo a suonare…poi tornano , ma per un attimo , tutte le delusioni le tristezze e la frustrazione di una vita sociale dura ci tornano utili al fine di dare profondità ai brani e ai testi… La nostra passione per la musica è nata come libero sfogo.

3)Avete suonato in altre band prima di questo progetto?

Si molti…ognuno di noi ha avuto molte esperienze prima dei PEAK…non tutte appaganti ma sempre nell’ambito dell’alternative…

4)Come prendono forma le vostre canzoni?

Solitamente Simone (voce chitarra ) propone una struttura grezza di voce e chitarra, da li in poi ognuno caratterizza il brano a suo piacimento senza nessun limite…le strutture stesse vengono anch’esse stravolte e riviste da tutti. Per quanto riguarda l’ispirazione è fluttuante…a volte sembra che le canzoni si scrivano da sole altre volte è molto più dura.

5)Da dove nasce l’ispirazione per la vostra musica?

Come detto prima, i brani partono da un idea acustica di Simone quindi la risposta è sua

Simone: Molti dei miei brani hanno come radice un ricordo, solitamente doloroso…i brani dell’album dei PEAK “Into your veins” c’è molto del mio passato…la perdita di un amica, la paura di diventare cieco, la voglia di vivere al limite, la storia di un amica tossicodipendente…altre canzoni invece nascono da un disagio odierno..tipo i talk show i talent show e come la televisione manipola l’opinione pubblica..è disarmante come riescono a “teleguidare” la massa dove vogliono loro.

6)Come descrivereste PEAK a coloro che non lo conoscono?

È una band fuori dagli schemi, difficile da identificare in un genere assoluto, sicuramente sconsigliata a chi è abituato ad un easy listening. La band nasce nell’ autunno 2015 inizialmente composta da 3 membri: Simone, Emanuel e Roberto, a cui poco dopo si aggiunse Inri come secondo chitarrista per affinare gli arrangiamenti e potenziare il sound. Il progetto nasce come sperimentazione su vari stili musicali, a partire dal rock classico e fusion ad arrivare all’alternative con sfumature di grunge e metal. Ci trovammo subito bene su questa sperimentazione in quanto ognuno di noi aveva affinità con diversi panorami musicali. L’esperimento funzionò già dalle prime prove in quanto ognuno di noi caratterizzava gli arrangiamenti dei brani con il proprio stile ed influenze musicali.

7)Parliamo del vostro nuovo album Into your veins. Come è nato? Come è stato registrarlo? 

Into your veins è stato il primo brano che abbiamo completato, da lì probabilmente è nata inconsciamente la natura cupa dei nostri brani e di proseguire su quella strada. Per quanto riguarda le sonorità generali direi che ognuno di noi ci ha messo del suo in base ai suoi gusti musicali personali senza partire da una band di riferimento precisa. Il disco è stato interamente registrato, mixato e prodotto da noi. Nonostante i limiti di budget e attrezzature limitatissime secondo noi il risultato è buono. Per la maggior parte delle registrazioni dei singoli strumenti ci siamo imposti di fare take unici delle parti…per quanto era possibile, o comunque fare take lunghi e naturali proprio per preservare la naturalità del nostro sound e proporlo in modo piu’ onesto possibile. Il lato positivo di essere produttori di noi stessi è che non abbiamo avuto nessuno che ci corresse dietro per registrare i pezzi in tot ore o tot giorni come si fa di solito quando ci si avvale di professionisti esterni ed è stato piu’ gratificante decidere in modo indipendente in che direzione andare in termini di sound. Ma è stata comunque una faticaccia…

8)Quale è la canzone di questo album di cui andate proprio fieri?

I brani che piu’ ci esaltano quando li suoniamo sono DARK HOUR e A LIFE IN A BREATH, ma sicuramente il brano che ci rappresenta di piu’ è INTO YOUR VEINS..il brano che ha ci ha riuniti tutti in un solo sound per la prima volta.

9)Cosa dobbiamo aspettarci da voi per il futuro?

Stiamo lavorando su diversi brani, il prossimo album avrà sonorità diverse…di base vorremmo fare un cammino sperimentale diverso su ogni album…. ci saranno sicuramente dei suoni elettronici nel prossimo album ma senza perdere il nostro stile, le chitarre sicuramente rimarranno droppate per mantenere groove e profondità …Previsto nel corso del 2017…molto probabilmente nel mese di settembre. Per non lasciare tutti senza notizie fino all’uscita dell’album sicuramente pubblicheremo un paio di canzoni che saranno poi parte dell’album.