>>Intervista a Iovis per System failure

1)Benvenuti su System failure. Come è nata la vostra band? Avete suonato in altre band prima? Insomma, raccontateci tutto…

Giovanni: La nostra band nasce alla fine dell’estate 2016. Io personalmente avevo già avuto esperienza in qualche band e il progetto “IOVIS” è nato nel 2015 quando ho pubblicato un Ep registrato con un batterista e un bassista. Per promuovere questo Ep ho contattato Nicola per diventare parte della mia band e quando alla fine il bassista si è ritirato siamo rimasti in due. E da lì abbiamo pensato di costruire il nostro sound solamente con chitarra e batteria.

Nicola: si, avendo iniziato a suonare in terza media ho avuto tempo per far esperienze e suonare in più contesti.

2)Come nasce in voi la passione per la musica?

Giovanni: I miei genitori sono musicisti e quindi gran parte della passione deriva da loro. Ma la musica per me è sempre stato qualcosa di naturale e istintivo, è come se fossi sempre stato legato a lei.

Nicola: Tutta la mia famiglia suona o suonava uno strumento, e stando sempre a contatto con la musica è stato naturale appassionarmi.

3)Come nasce una vostra canzone? Parlate del processo creativo…

Giovanni: Solitamente io porto già la musica e il testo e l’arrangiamento lo elaboriamo assieme. Ci sono però alcune canzoni nate anche dalla semplice improvvisazione. Quando improvvisiamo teniamo conto di ogni tipo di idea perché in un futuro potrebbe essere fondamentale.

4)Potete parlarci del vostro background musicale? Nominate tre album che hanno segnato la vostra vita…

Giovanni: Il mio riferimento musicale principale sono sicuramente i Beatles. Ho amato tantissimo la musica anni ’60 e ’70 quando ero piccolo e ciò mi ha segnato profondamente. Crescendo ho scoperto gruppi come i Nirvana, Coldplay, Arctic Monkeys che mi hanno aperto la strada a un mondo sonoro più moderno e aggiornato. I miei tre album sono: Sergent Pepper dei Beatles perché mi hanno insegnato a scrivere e a pretendere sempre di più dalla propria musica. Nevermind dei Nirvana perché sono riuscito da adolescente a scrollarmi di dosso tutte le catene che mi tenevano a bada e infine WOW dei Verdena che mi ha ispirato tantissimo nella scrittura in Italiano e mi ha dato una speranza per la buona musica italiana.

Nicola: i primi gruppi con cui sono cresciuto sono stati i Led Zeppelin, creedence clearwater revavil, deep purple, poi crescendo i miei ascolti sono cambiati. penso che tra tutti il Jazz sia stato il tipo di ascolto che più mi abbia fatto cambiare il modo di ascoltare la musica.
Kind of Blue – Miles Davis
Nevermind – Nirvana
Black Star – David Bowie

5)Ci raccontate la genesi di Uscita al Mare? È stato difficile registrarlo? C’è qualche aneddoto particolare da raccontare?

Giovanni: Uscita al Mare nasce dopo circa sei mesi di scrittura e concerti. Nasce da un bisogno impellente di mettere su disco il nuovo sound che avevamo creato. La nostra più grande preoccupazione è stata per la mancanza del basso. Nei live le frequenze basse vengono compensate dalla chitarra acustica e così è stato nel disco grazie anche al nostro produttore Simone Chivilò che è riuscito a regalare al disco il suono giusto tra il grezzo indie e il pop più pulito. L’aneddoto più divertente è sicuramente quello sulla registrazione del brano “Cagnara Nascosta”. Abbiamo infatti voluto campionare i cani di Simone che abbaiavano così per spaventarli mi sono messo un berretto sulla faccia e gli ho corso incontro con il registratore. Loro naturalmente hanno abbaiato e il risultato era così esilarante che, invece di essere relegata a traccia nascosta, “Cagnara Nascosta” è diventata l’ultima traccia effettiva del disco.

6)Ora parlateci della cover del disco e della figura del gufo rosso…

Abbiamo realizzato questo concept per mettere il luce un lato ironico e spensierato della nostra musica e di noi stessi. Il gufo era di gesso bianco, noi lo abbiamo dipinto e lo abbiamo immaginato come la nostra venere del Botticelli che nasce dalla schiuma del mare su una conchiglia gigantesca. In realtà il gufo è alto una decina di cm, quindi il soggetto ideale per dei fotografi dilettanti come noi. E inoltre pensiamo che sia un soggetto che tutti possano ricordare molto facilmente.

7)C’è un video per ogni canzone di Uscita al Mare su Youtube, video realizzati da voi in collaborazione con la fotografa Alessandra Beraldo. Come è stato collaborare con lei?

Giovanni: Alessandra è la mia ragazza e non è una vera e propria fotografa. E’ un amante della fotografia quindi quando le ho proposto di aiutarci non ha esitato un secondo. Alessandra ha un senso estetico dell’inquadratura che non abbiamo e ci è stato molto d’aiuto. I video non vogliono avere la pretesa di essere professionali. Abbiamo voluto divertirci a girarli noi con pochi mezzi. Non siamo fotografi o video maker, abbiamo imparato tutto da zero, ma quello che contengono i video siamo noi nudi e crudi che ci divertiamo! E questo secondo noi è l’importante.

 

8)Abbiamo letto che Uscita al Mare è “un viaggio tra rock, pop, rap ed elettronica, frutto dell’incontro tra la chitarra acustica e la batteria, fuse in un sound originale che valorizza ogni sfumatura dei due strumenti e della voce”. Potete commentare tali parole?

Trovo che la formazione chitarra acustica e batteria per questo genere sia abbastanza insolita, anche se non capisco il perché. I due strumenti riescono a fondersi in maniera perfetta tra di loro e non necessitano di niente di aggiuntivo come basso o tastiere. Ci siamo divertiti a inserire delle parti di violino e synth ma nei live queste non ci sono e i brani viaggiano tranquillamente da soli. Quello che volevamo mettere in luce è che le nostre canzoni sono complesse ed essenziali allo stesso tempo dove tutto quello che bisogna sentire si sente senza arzigogoli inutili ma sfruttando al meglio pochi strumenti ma fino al midollo.

9)Quali sono le differenze tra l’ep Cellula e Uscita al Mare?

Il sound prima di tutto. Le canzoni di Cellula sono suonate in trio chitarra elettrica, basso e batteria. In una formazione più standard. E poi la scrittura dei brani e gli arrangiamenti sono più semplici e oserei dire pop. Uscita al Mare suona più grezzo ma anche più vicino a quello che siamo veramente.

10)Se la vostra musica fosse una città a quale assomiglierebbe?

Atlantide, ancora tutta da scoprire

11)E se fosse un cocktail?

B52 on Fire

12)In quali luoghi o festival, italiani o stranieri, desiderate suonare?

Vogliamo espandere la nostra musica oltre i confini regionali prima di tutto. La nostra è una musica italiana, non escludiamo l’estero, ma preferiamo essere capiti qua in patria.

13)Qual è la vostra massima aspirazione come band? Dove vi vedete fra 5 anni?

La nostra massima aspirazione sarebbe avere i mezzi necessari per realizzare tutto ciò che vogliamo produrre. E ci piacerebbe che i nostri fan si appassionassero ai minimi dettagli della canzoni come noi facciamo con gli artisti che più amiamo, che magari ci vengano a chiedere come abbiamo realizzato un suono di chitarra particolare o cosa vuol dire una frase di un testo. Sarebbe una grande soddisfazione.

14)Per finire, un consiglio a chi sta incominciando a fare musica…

Scrivete e non abbiate paura di farlo.