Flames At Sunrise – Born in embers

Oggi parliamo di una band menzionata già in passato. Loro sono i Flames At Sunrise dei quali abbiamo pubblicato i video di “III Faces” e “Ark Flesh”. Questa la line up della band: Eve Nezer (voce melodica e screamer), Jordi Domínguez (chitarra), Eric Knight (chitarra), Jose Escobar (basso) e Álvaro García (Batteria). Tale band presenta un misto fra gothic metal ed alternative metal. Qui parliamo del loro nuovo disco dal titolo Born in embers. System failure lo ha ascoltato e quelle che seguono sono le nostre considerazioni a riguardo.

Il disco in questione comincia con Embers, un intro atmosferico tanto profondo ed intenso nel quale subito possiamo ammirare le qualità vocali della lead vocalist Eve Nezer, uno dei punti forza di questa band. Poi arriva Dolmen ed ecco che possiamo ammirare il sound abbastanza potente di questa band. Dolmen alterna momenti gothic melodici con bordate sonore di incredibile vigore sonoro tra emo rock/alternative rock e nu  metal/alternative metal. Eve Nezer si alterna benissimo fra cantato in clean e scream. Da notare i riff che sono strepitosi e taglienti. Inoltre la canzone possiede tante variazioni, una struttura abbastanza complessa con diversi cambi di velocità. Per alcuni passaggi della canzone pensiamo ad Infected rain e Jinjer, per altri a Lacuna Coil.

Poi arriva Ark flesh e qui cominciamo con dei riff iniziali esaltanti seguiti da altre atmosfere gothic e scream impressionanti. Il cantato di Eve Never in alcuni passaggi sa essere molto ammaliante oltre che incredibilmente forte ed intenso in alcuni momenti. Alcuni refrain sono davvero pazzeschi. Anche qui come nella canzone precedente tante variazioni e cambi di velocità. In Dark Ages i refrain sono proprio catchy. Dark Ages talvolta porta il pensiero a Flynn Effect soprattutto per il cantato profondo ed ampio di Eve Nezer.

Dopo la parentesi quasi da ballad di The myth(Eurydice’s death) arriva Never coming home II e qui come altrove il cantato della lead vocalist si fa strepitoso, accompagnato da un assolo altrettanto notevole. Shades fall into oblivion presenta altre suggestioni alternative metal e qui il cantato di Eve Nezer si esibisce in un rap e poi in nel solito scream. La canzone cambia pelle tante volte e sembra mirare a disorientarci, come spesso succede nelle canzoni di Flames At Sunrise dove tante cose diverse si fondono. Per esempio, verso la fine di Shades fall into oblivion c’è come una sorta di passaggio nell’arcano molto evocativo.

Verso la fine dell’album arriva la splendida III Faces. È questo il miglior pezzo dell’album a nostro giudizio, quello che risulta davvero intrigante, pezzo che è come il manifesto del sound di questa band. Sicuramente ascoltando questa band si pensa anche ad artisti come Icon for Hire, The dirty youth, Paramore e Semblant. A chiudere l’album arriva More than fear dove melodia e potenza sonora si fondono alla perfezione, una delle peculiarità di questa band.

Flames At Sunrise presenta un sound unico e riconoscibile e siamo sicuri che questa band avrà tanto successo per il futuro. Born in embers risulta come una prova di grande maturità ed esperienza oltre che di indiscusso talento. Flames At Sunrise è come un diamante dalle tante sfaccettature, un monile prezioso da ammirare e con il quale passare momenti indimenticabili. Altra peculiarità di questa band? Riuscire sempre a sorprendere l’ascoltatore con le sue canzoni che di certo non fanno annoiare!