>>CRISTINA DONA’ -“TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE”, il tour speciale dedicato al primo album, “Tregua”

Avrà inizio martedì 6 giugno, al Biografilm Festival di Bologna, “TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE”, il tour speciale di CRISTINA DONA’ dedicato al suo primo album, “Tregua”, per festeggiare 20 anni di splendida carriera.

Venti anni fa, infatti, Cristina Donà emerse dal trasversale e ricco mondo della nuova musica milanese dei primi anni ‘90 portandosi nella voce una visione senza confini, solo orizzonti. Prima da sola, chitarra e voce, poi con altri artisti e quindi con Manuel Agnelli in casa a registrare provini: è così che arrivò “Tregua”, da lui magistralmente prodotto, che deflagrò nella scena musicale di quel periodo come una novità assoluta.  Un esordio sorprendente destinato a diventare un punto di riferimento, e non solo al femminile, per il rock di matrice mediterranea, che fece sobbalzare pubblico, critica, colleghi, ottenendo i più prestigiosi riconoscimenti esistenti in Italia.

Otto album, centinaia di concerti in Italia e in Europa, sono il lascito di Cristina Donà alla musica in tante diverse versioni di se stessa, trasformista nella continuità: raramente si può applicare a un’artista questa idea come con lei, anche grazie alle indimenticabili performance dal vivo. E’ così che Cristina ha dato vita ad un lungo e felice percorso artistico di cantautrice, che la distingue nel panorama musicale contemporaneo.

Il repertorio del live legato a “Tregua” sarà completato dai brani simbolo della sua carriera ma, altro motivo d’interesse, da alcune cover di grandi artisti italiani e internazionali. E naturalmente sul palco ci saranno parte dei musicisti che accompagnarono Cristina in quel periodo, come Cristiano Calcagnile alla batteria (al quale sono affidati anche gli arrangiamenti di questo live) e Lorenzo Corti alla chitarra, coadiuvati da Danilo Gallo al basso e Gabriele Mitelli alla tromba.

CRISTINA DONA’ PARLA DEL TOUR “TREGUA 1997-2017 STELLE BUONE”

“Sono passati vent’anni e la prima cosa che penso è che sto ancora facendo il lavoro che amo di più, il mio sogno. Quante meravigliose persone incontrate, quanti luoghi, quanti musicisti, produttori.

Voglio festeggiare l’affetto che il pubblico mi ha riservato a partire dal mio primo album, l’accoglienza che ebbe subito appena uscito, l’influenza che Tregua e la mia musica hanno avuto su molti artisti delle nuove generazioni”.

La distribuzione del tour è affidata in esclusiva ad Antenna Music Factory.

www.cristinadona.itwww.facebook.com/cristinadona

CRISTINA DONA’ – BIOGRAFIA

Il lungo e felice percorso artistico che fa di Cristina Donà una delle voci più originali della scena musicale italiana, inizia nei primi anni novanta. Cristina, che ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, è una delle poche artiste italiane capaci di “rivaleggiare” con le grandi colleghe che all’estero hanno reinventato il modello di interprete e autrice. Sempre in grado di rinnovarsi, la Donà è divenuta prima punto di riferimento, poi figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani.

Grazie alle prime performance che la fecero conoscere per la sua voce unica, viene segnalata da Davide Sapienza (al tempo giornalista musicale ora noto scrittore) a Manuel Agnelli degli Afterhours: così nacque la collaborazione che porterà all’album di debutto “Tregua” (1997), da lui prodotto coinvolgendo musicisti di spicco della nuova scena musicale italiana di allora. I primi  riconoscimenti non tardano: il pubblico la accoglie come un’ appassionante novità,  la comunità musicale riconosce il suo esordio sorprendente, la critica le assegna la Targa Tenco per il miglior album di debutto.

Al concerto che la vede vincitrice del festival “Max Generation” conosce Robert Wyatt, che vota “Tregua” tra i suoi cinque album preferiti per l’influente mensile britannico “Mojo”. Finito il primo tour nazionale, Cristina completa il materiale che andrà a comporre l’album “Nido” (1999), dove ci sono collaborazioni importanti (Mauro Pagani, Morgan, Marco Parente e ancora la produzione di Agnelli) suggellate dal “grande uomo magico” Robert Wyatt che interviene in una delle canzoni più amate dal pubblico di Cristina: “Goccia”.

Con l’inizio del nuovo millennio Cristina esce dal suo “nido” grazie anche ad un numero sempre crescente di concerti, accompagnata dalla sua band con Cristiano Calcagnile alla batteria, Lorenzo Corti alla chitarra elettrica e al basso Marco Ferrara. Sempre dello stesso anno è il debutto in libreria con “Appena sotto le nuvole” (Mondadori). La Targa SIAE del Club Tenco (miglior artista emergente), chiude degnamente l’anno duemila. Il fatto saliente del 2001 è l’invito al Meltdown Festival, alla Royal Festival Hall di Londra: per la prima volta un artista italiano sale sul palco della manifestazione e qui Davey Ray Moor (fondatore dei Cousteau) la vede in azione e le propone una collaborazione. Quando Cristina, impegnata a rifinire le nuove canzoni, nel gennaio 2002 suona all’Eurosonic Festival di Groningen (Olanda), capisce che è tempo della sua prima produzione internazionale, viene spontaneo pensare a Moor. Grazie alla collaborazione un anno dopo arriva “Dove Sei Tu” (2003), registrato tra Italia ed Inghilterra. L’album entra in classifica grazie a tre singoli: “Triathlon”, remixato da Max Casacci dei Subsonica, va in alta rotazione su MTV.

Dopo un nuovo intenso periodo in tour con la band, il settembre 2004 vede uscire anche in Italia l’eponimo “Cristina Donà” (2004), album in inglese pubblicato in tutto il mondo da Rykodisc International. Billboard Europe parla di “produzione finalmente originale uscita dall’Italia”, il prestigioso Sunday Times, inserisce una canzone nel cd allegato al giornale accompagnata da una bellissima recensione, Mojo riconosce l’unicità di canzoni e testi. L’uscita dell’album è seguita da numerose date in Europa (Germania, Francia, Inghilterra, Olanda, Svezia, Belgio) e dall’utilizzo, da parte di un’azienda norvegese, di un suo brano per uno spot televisivo. Nello stesso anno partecipa ad A.C.A.U. La nostra meraviglia, primo album solista di Gianni Maroccolo (già bassista dei Litfiba e dei C.S.I), progetto che include artisti come Jovanotti, Agnelli, Consoli, Godano, Gazzé, Battiato, Renga, Pelù, Ferretti: la canzone che scrive a quattro mani con Maroccolo, “Meloria’s Ballade”, diventa il singolo di lancio dell’album. Sempre nello stesso anno Cristina viene invitata a partecipare ad un progetto prestigioso che va sotto il nome di “Soupsongs”, dedicato alla musica di Robert Wyatt capitanato dalla trombonista, arrangiatrice Annie Whitehead e di cui fanno parte la straordinaria voce di Sarah-Jane Morris, e altri nomi prestigiosi della scena jazz inglese. A fine 2004 ritira il Premio Chatwin come artista nel mondo e la targa Siae e suona in Norvegia.

Al ritorno in Italia Cristina riprende ad esibirsi dal vivo e rivoluziona gli arrangiamenti dei suoi brani avvalendosi della collaborazione del polistrumentista Stefano Carrara, che affianca il batterista Cristiano Calcagnile.

Il nuovo corso musicale sfocia nello splendido tour teatrale “Il suono della Luce” nella primavera 2006, dove Cristina da sola sul palco “duetta” con le luci di Massimo Pozzoli, uno dei nostri light designer più stimati e di valore.

Da queste annate passate a sperimentare nascono i presupposti dell’album che segna il transito al futuro (anche discografico, dopo il passaggio alla Capitol/EMI): “La quinta stagione”(2007). Per questo nuovo lavoro Cristina sceglie un nuovo gruppo di musicisti di cui fa parte il batterista Piero Monterisi conosciuto durante una serata con la PFM per Buon Compleanno Faber dove la cantautrice ha l’onore di intonare due capolavori di Fabrizio De Andrè: “La canzone di Marinella” e “Princesa”. Scritto tra il 2006 e l’inizio del 2007 “La quinta Stagione” è prodotto da Peter Walsh (già produttore di Scott Walker, Peter Gabriel, Simple Minds, the Church, etc) che sintetizza i diversi stili musicali della Donà. L’album viene premiato come miglior album italiano del 2007 da Musica&Dischi, con un referendum tra oltre cento giornalisti. Dal vivo Cristina si avvale (oltre che di Piero Monterisi e Stefano Carrara) per la prima volta del bassista Emanuele Brignola che poi la seguirà sempre in tour negli anni successivi.

Nel marzo 2008 esce “Piccola faccia”, che comprende alcuni dei brani più amati del repertorio di Cristina, con l’aggiunta di due affascinanti cover (“I’m in you” di Peter Frampton e “Sign your name” di Terence Trent D’Arby) riletti in chiave acustica. L’intento è quello di far conoscere al pubblico le sue canzoni in una veste più essenziale, una forma espressiva che la cantautrice milanese e i suoi fan, da sempre, amano molto. La nuova interpretazione chitarra-voce viene realizzata con la presenza del talentuoso chitarrista Francesco Garolfi e impreziosita dalla presenza di Giuliano Sangiorgi (Negramaro) nel brano “Settembre”.

Nell’estate 2010 Marco Paolini invita Cristina a impreziosire la performance di “Uomini e cani”, dedicato a Jack London, davanti a 4000 persone sotto la Presolana, la regina delle prealpi orobiche.

Il 2009 e 2010 sono anni in cui Cristina intreccia la sua vita artistica con l’esperienza della maternità. E’ l’inizio della collaborazione con Saverio Lanza, polistrumentista e produttore, con il quale condivide, per la prima volta nella sua carriera, la composizione della parte musicale di tutti i suoi nuovi brani. Cristina vuole seguire una nuova rotta e con l’aiuto di Lanza, che ne firma anche la produzione artistica , approda ad un album musicalmente ricco e sfaccettato ma anche lieve e luminoso : “Torno a casa a piedi” (EMI music) 2011. Ne segue un tour importante, l’album è premiato da un amore sempre crescente del pubblico ed entra al n. 4 delle classifiche di download digitale e nei Top 10 degli album più venduti, anche grazie al notevole airplay ricevuto dal singolo Miracoli.

 

Il 7 luglio 2011 al Traffic Free Festival di Torino, Cristina ha l’onore di ospitare nella sua session il grande Francesco De Gregori che duetterà con lei sul singolo “Miracoli”. A sua volta De Gregori la ospiterà durante il suo concerto cantando insieme a lei svariati brani del suo repertorio. Tra queste il capolavoro “La donna cannone”, che De Gregori prima di allora non aveva mai cantato in duetto.

Nel 2012 Cristina partecipa con la canzone “Agnese” alla compilation Tributo a Ivan Graziani. Nel brano proposto la Donà suona con Saverio Lanza e riprende la collaborazione con Cristiano Calcagnile. Nel settembre 2012 il MEI Supersound di Faenza le conferisce il premio come miglior artista live. Alla fine dell’anno Cristina compone, sempre insieme a Saverio Lanza, “Come non mi hai visto mai” uno dei soli due inediti presenti in Irene Grandi & Stefano Bollani l’album omonimo di cover dei due artisti, uscito per Carosello  Records.

In aprile “Universo”, uno dei brani più noti del suo repertorio, è incluso nella colonna sonora del film “Ci vediamo domani” con Enrico Brignano per la regia di Andrea Zaccariello (distribuito da Moviemax).

Nell’estate 2013 condivide il palco con l’attrice teatrale e cinematografica Isabella Ragonese per lo spettacolo “Italia Numbers”, spettacolo ideato dalla stessa Isabella, al quale seguiranno diverse repliche.

Per il Festival di Sanremo 2014 compone uno dei due brani presentati da Arisa, “Lentamente (Il primo che passa)”, scritto insieme a Saverio Lanza e Arisa stessa. La Donà firma inoltre altri tre brani per la cantante vincitrice del festival: “Dici che non mi trovi mai”, “Chissà cosa diresti” e “Se vedo te”, quest’ultima scelta da Arisa come title track dell’intero album.

Nel marzo 2014 partecipa alla riedizione dell’ album “Hai paura del buio?” degli amici storici Afterhours, collaborando al rifacimento del brano “Televisione” in un bellissimo duetto con “the friendly Ghost of Robert Wyatt” .

Il 24 luglio dello stesso anno, è di nuovo protagonista dell’Estate Fiesolana, ospite di un evento speciale: con i The Waiting Room sale sul palco del suggestivo Teatro Romano e reinterpreta la prima e più famosa tra le opere rock: “Tommy” degli Who dando ancora una volta prova della sua versatilità.

Dopo un lungo periodo di lavoro e di esplorazione introspettiva, Cristina riemerge nell’autunno dello stesso anno pubblicando, nel giorno del suo compleanno (23 settembre), “Così Vicini”. Il nuovo album è composto da dieci canzoni inedite scritte insieme a Saverio Lanza che, come per il suo predecessore “Torno a casa a piedi” ne firma anche la produzione artistica.

“Cercare, avvicinarsi per poi accorgersi che c’è ancora tanto da scoprire, il bisogno di silenzio, di un colloquio a due. La necessità di un’intimità che abbiamo dimenticato. Eccoci. Se avrete il tempo vi racconterò di me con la gioia di chi si svela dopo un lungo tacere. Sono magie che possono manifestarsi solo quando si è Così Vicini”.

E’ così che Cristina decide di presentare al pubblico il suo nuovo album e di raccontarne la genesi: dal Dinamo di Reggio Emilia, il 4 ottobre prende il via lo “Special Acoustic Tour”, una serie di concerti storytelling in duo con Saverio Lanza. A fine anno l’ Incantautrice torna invece ad esibirsi nelle principali città italiane con la band al completo nello “Special Electric Tour”.

I primi mesi del 2015 sono all’insegna delle collaborazioni importanti: il 12 febbraio esce infatti “Un vento senza nome”, nuovo disco di Irene Grandi, per la quale Cristina firma – sempre con Lanza – i due brani inediti “A memoria” e “Una canzone che non ricordo più”.

Il 21 aprile il gruppo cantautorale siciliano Dimartino pubblica il terzo album di studio “Un paese ci vuole”, che vede la partecipazione straordinaria di Cristina ne “I calendari”, piccolo gioiello in chiusura del disco.

Artista dalla poetica densa di immagini e riferimenti al rapporto con la natura, il primo maggio è ospite della rassegna internazionale “Elijazzen 2015”, in un contesto davvero magico e particolare:  l’ arcipelago delle Isole Lofoten, note per lo straordinario patrimonio naturale, nello splendido territorio artico norvegese.

Intanto nel nostro Paese è da poco uscito “Il senso delle cose”, secondo singolo estratto da Così Vicini, accompagnato da un videoclip scritto e diretto da Giacomo Triglia. Il 29 settembre una giuria composta da oltre duecento giornalisti tra i più rappresentativi in ambito musicale, conferisce a Cristina Donà e Saverio Lanza la prestigiosa Targa Tenco come miglior canzone proprio per “Il senso delle cose”, brano che esprime il desiderio di cercare il significato profondo di ciò che accade, al di là delle apparenze. La Targa viene ritirata il 22 ottobre da Cristina e Saverio durante la prima delle tre serate dedicate al Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo.

Da sempre propensa alle collaborazioni stimolanti e pronta ad affrontare nuove sfide artistiche, Cristina il 14 novembre debutta sul palco del Teatro San Filippo Neri di Nembro (BG) al fianco di  Massimo Cotto (voce narrante) e Alessandro “Asso” Stefana (chitarre) con lo spettacolo “Rock Bazar”, basato sull’ omonima  trasmissione radiofonica che Cotto conduce su Virgin Radio, dove Cristina è chiamata a reinterpretare in modo originale e personale brani immortali come “Heroes” di Bowie, “Sympathy For The Davil” degli Stones, passando per “Ring Of Fire” di Johnny Cash e “Wish You where here” dei Pink Floyd, solo per citarne alcuni.

Il 2016 si apre sotto il segno di Fabrizio De Andrè: il 23 gennaio Dori Ghezzi consegna a Cristina Donà il Premio De Andrè per la reinterpretazione dell’opera del cantautore genovese, per “..aver scelto di portare sul palco, con la sensibilità che da sempre la contraddistingue, Fabrizio De Andrè e le sue anime salve, le vie del campo e il suo inverno”. Accompagnata da Saverio Lanza, Cristina incanta il pubblico della Sala Petrassi dell’ Auditorium Parco Della Musica di Roma eseguendo tre brani di Faber ( “Rimini”, “La ballata dell’amore cieco” e “La canzone di Marinella” ) e la sua “Universo”.

Qualche mese dopo – il 3 marzo – sul palco del Teatro Asioli di Correggio, debutta “Amore che vieni amore che vai: Fabrizio De Andrè – Le donne e altre storie”, nuovo progetto-omaggio collettivo in cui Cristina si fa interprete e voce delle donne narrate e raccontate da Faber in alcuni dei  brani più iconici e rappresentativi della sua poetica. Ad accompagnarla, oltre a Saverio Lanza una “piccola orchestra” d’eccezione, formata da alcuni dei più importanti musicisti jazz italiani : Rita Marcotulli al pianoforte, Enzo Pietropaoli al basso, Javier Girotto al sax, Fabrizio Bosso alla tromba e Cristiano Calcagnile alla batteria e percussioni.

Il 4 aprile 2016 è alla Colyer-Fergusson Hall dell’Università di Kent, a Canterbury, per un evento unico e specialissimo: dal 2004 Cristina fa parte del progetto Soupsongs, omaggio a Robert Wyatt ideato da Annie Whitehead, trombonista, amica e collaboratrice di lunga data dell’incredibile, mitico e magico artista le cui apparizioni pubbliche sono sempre più rare. Fa eccezione questa straordinaria occasione, alla quale Cristina prende parte interpretando alcuni brani del repertorio wyttiano, durante una conferenza/conversazione con “il grande uomo magico” a cura del noto giornalista inglese Gavin Esler .

Segue un altro evento speciale, questa volta ideato assieme ad uno dei suoi collaboratori storici oltre che tra i più proliferi ed interessanti batteristi della scena italiana: Cristiano Calcagnile.  Il 12 maggio va così in scena a Firenze per il festival FabbricaEuropa “Sea Songs”, concerto durante il quale Cristina alterna sapientemente alcune delle composizioni degli autori del cuore (Robert Wyatt, Nick Cave, Paolo Conte, Lucio Dalla, Radiohead fra gli altri) alle sue, muovendosi con grazia ed in perfetto equilibrio sul filo conduttore che lega i brani in scaletta: l’acqua. I pezzi vengono riarrangiati per l’occasione dallo stesso Calcagnile,  che sceglie di condividere il viaggio, oltre che con Cristina, con musicisti poliedrici e sopraffini, nonché amici, come Lorenzo Corti alle chitarre, Vincenzo Vasi al basso e Theremin , Pasquale Mirra al vibrafono ed il giovane e talentuoso trombettista Gabriele Mitelli.

Qualche mese dopo arriva un altro importante riconoscimento, il terzo in meno di un anno: il 15 luglio a Santa Margherita Ligure, Cristina ritira infatti il Premio Bindi alla Carriera, conferitole “per la sua predilezione per la qualità e per i contenuti, per una cifra stilistica che si concentra sulla sostanza e sulla forza di parole e musica. “Una cantautrice che più di molte altre può essere considerata l’emblema della canzone d’autore al femminile e sicuramente una delle voci più originali della scena musicale italiana” come spiega Enrica Corsi, ideatrice della manifestazione giunta alla sua undicesima edizione.

In estate e nell’ultima parte dell’anno Cristina continua a calcare i palchi delle più importanti città italiane dividendosi felicemente tra “Rock Bazar”, “Italia Numbers” reading spettacolo con l’amica attrice Isabella Ragonese e “Amore Che Vieni, Amore Che Vai – Fabrizio De Andrè , le Donne e altre storie”.

Quest’anno (2017) il lungo e luminoso percorso artistico di Cristina Donà taglia un traguardo importantissimo, quello dei vent’anni. Nel 1997 veniva infatti pubblicato il suo folgorante album di debutto “Tregua”.

Per questo specialissimo “compleanno” Cristina ha pensato di confezionare un regalo prezioso: un tour dedicato, con live incentrati principalmente su “Tregua” (che verrà eseguito per intero) ma che non mancheranno di stupire e ammaliare, arricchiti da cover insolite di grandi artisti italiani ed internazionali con le quali Cristina ama da sempre cimentarsi e dai brani simbolo della carriera di quest’artista in continua evoluzione.

Sul palco con lei porterà alcuni dei musicisti presenti già allora, come Cristiano Calcagnile alla batteria (che si occuperà anche di “vestire” i brani con nuovi arrangiamenti) e Lorenzo Corti alle chitarre, ai quali si aggiungono Danilo Gallo al basso e Gabriele Mitelli alla tromba.