BASTIAN si racconta a System failure

1)Benvenuto su System failure. Puoi parlarci del tuo percorso artistico fino a qui?

Il progetto BASTIAN al momento e’ un progetto prettamente studio. L’obiettivo principale e’ quello di realizzare canzoni di alto livello compositivo curando principalmente i brani ai fini strutturali ed armonici. Un po’ come veniva fatto negli anni 60 e 70, definita da tutti la vera epoca d’oro del rock. Purtroppo da diversi anni si pensa solo a stupire il pubblico con schitarrate al fulmicotone o note vocali proibitive, trascurando un po’ la vera essenza della musica che non e’ nata per stupire ma per accarezzare l’anima e far sognare chi l’ascolta.

2)Parlaci delle tue influenze musicali…Puoi nominare anche 3 band e 3 album che ti hanno segnato la vita?

Le mie influenze musicali hanno sempre attinto energia ed ispirazione nel rock degli anni 70. Tra le mie band preferite i Rainbow, Black Sabbath, Led Zeppelin. Come album: Long live rock and roll, Paranoid e Led Zeppelin 4.

3)Il tuo terzo album è intitolato Back To The Roots. Come è nato? Raccontaci tutto…

Volevo creare un album un po’ diverso dai sui due predecessori. Ho iniziato a strimpellare qualcosa usando un effetto crunch per dare un tocco piu’ blusy. Da li e’ nato tutto. La musica ha preso una direzione meno metal e piu’ rock. Nasceva così BACK TO THE ROOTS. Rispolverando le mie vere origini chitarristiche.

4)Quale è la canzone che preferisci di questo album e perché?

Credo che la mia song preferita sia proprio la prima. Quella che apre il disco: Goodbye to my room. Forse perche’ parla del giorno quando ho saputo che stavo per diventare padre. Un giorno turbolento tra gioia e nostalgia perché stavo per dire addio al mondo della spensieratezza giovanile. Ahahahahahahah

5)Quali sono le differenze con gli album precedenti?

Decisamente l’approccio compositivo che ha fatto prendere a BACK TO THE ROOTS una direzione piu’ hard rock e meno metal rispetto ai suoi predecessori.

6)Che messaggio vuoi trasmettere con la tua musica?

Ritornare un po’ al passato. Alle origini. Rispolverare quel sound da dove e’ partito tutto. Dal blues dannato di Robert Johnson alla magia ed alchimia degli Zeppelin al rock crudo dei Black Sabbath

7)Se la tua musica fosse una città a quale assomiglierebbe?

Bella domanda. Un mix fra Londra e New Orleans

8)Secondo te, in un’epoca dove si alzano nuovi muri, dove si parla tanto di nazionalismo e protezionismo, quale è il compito della musica?

La musica da sempre ha unito i popoli ed abbattuto i muri. Ha scacciato via la tristezza sponsorizzando il sorriso. Fin dalla notte dei tempi ha accompagnato cerimonie e preghiere. La musica non si spiega perché e’ pura magia.

9)Riesci a conciliare la tua carriera artistica con la tua vita?

Essendo per il momento soltanto un progetto studio direi che non e’ un problema. Anzi. Direi che e’ un gran bello svago

10)Cosa bolle in pentola per BASTIAN?

Sto lavorando al quarto album. Stiamo già registrando le voci. Un sound grezzo e duro in stile Black Sabbath ozzy era. Un gran bel lavoro. Ma preferisco non parlarne ancora

11)Dove ti vedi tra 5 anni? Ci particolari ambizioni per te?

Amo vivere la giornata senza pensare troppo ad un lontano futuro. Spero solo che possa sempre essere ricco di buona musica.

12)Per finire, un appello ai nostri lettori…perché ascoltare Bastian?

Per chi ama il vero rock old style con un tocco di power sound dei giorni nostri non può che non avvicinarsi all’ascolto di questa band. Puro hard rock affiancato da splendide ballate che toccano il cuore. Un abbraccio a tutti